Romano, 53 anni, laureato in Scienze Politiche a Padova, sposato e padre di 2 figli, Pietro Benassi rappresenta l’Italia in Tunisia dal 2009. Giusto il tempo di ambientarsi, che la ‘primavera araba’ fa rifiorire la democrazia nel Magreb e l’Ambasciatore analizza oggi una situazione di drastico cambiamento con l’ottica privilegiata di chi ha visto il prima, il durante e il dopo. "Che il nuovo corso sia democratico non c’è dubbio: le recenti elezioni hanno visto un afflusso massiccio della popolazione, nonostante le obiettive difficoltà (per votare, bisogna prima registrarsi). Possiamo riscontrare che le speranze sono state e rimangono grandi, si vorrebbe che il cambiamento si manifestasse subito e in tutto, ma le difficoltà sono oggettive, soprattutto dal punto di vista economico. In questo senso Nord e Sud del Mediterraneo si trovano, è il caso di dire, sulla stessa barca". Benassi non riscontra particolari problemi generati dall’integralismo islamico, estremamente ridotto nelle dimensioni e carente di prospettive concrete. "In questo, il rifiuto del Governo ad adottare la legge islamica come fondamento della Costituzione, è un segnale che non va sottovalutato". Giudizio che viaggia in parallelo con gli aggiornamenti del nostro Ministero degli Esteri che segnala: "Si è registrato ultimamente un apprezzabile miglioramento del contesto generale della situazione di sicurezza nel Paese, grazie anche ad un maggiore spiegamento delle Forze dell’ordine sul territorio". Il sito www.viaggiaresicuri.it, curato dall’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri in collaborazione con l’ACI, fornisce informazioni quanto più aggiornate possibile su tutti i Paesi del mondo. E come giornale, non ci stanchiamo mai di raccomandarne la consultazione e l'aderenza alle indicazioni.
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