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Il nostro, il Bel Paese, è universalmente riconosciuto come il luogo dei grandi piaceri; da quelli derivanti dalle opere d’arte alle bellezze della natura, dal design alla moda fino alla gastronomia. Non poteva essere quindi che l’Italia la culla di personaggi che hanno fatto del piacere il loro stile di vita, come Giacomo Casanova per esempio, uomo che oltre a essere famoso per le sue imprese di grande amatore ha improntato la sua esistenza alla ricerca del bello e dei confort.
Uno dei luoghi nei quali ha alloggiato nel 1773 (scelta non casuale naturalmente) è stato il Castello di Spessa. Legato a nobili casate e illustri ospiti, il Castello di Spessa, con origini che risalgono al 1200, si trova nel cuore del Collio Goriziano, a Capriva del Friuli, ed è completamente circondato dalle vigne della tenuta, fra cui si snodano le 18 buche del Golf Country Club Castello di Spessa.
E proprio qui, al suo interno, ha aperto un inedito Bistrot composto da due piccole salette affrescate con un nome che è un omaggio all’ospite veneziano affascinato dalle cose belle e intriganti della vita: Il Gusto di Casanova.
Casanova dedicò al suo soggiorno varie pagine della Storia della mia vita, le sue famosissime Memorie, raccontando fra l’altro che era circondato – come ancor oggi - da grandi vigneti, da cui proveniva “un vino eccellente.” Non poteva quindi essere dedicato che a lui questo piccolo e raffinato Bistrot, che completa con una proposta stuzzicante e particolarmente golosa il ventaglio della ristorazione del Resort e si affianca al suo rinomato Ristorante Gourmand La Tavernetta al Castello e alla più informale e country Hosteria del Castello.
Sei tavolini in marmo, solo dodici posti, il Bistrot è un luogo intimo e riservato, dove gustare una straordinaria selezione di prodotti del Friuli Venezia Giulia proposti in un'inedita veste contemporanea, per una pausa gustosa e che non potrà che sorprendere piacevolmente. La frase di Casanova tracciata in corsivo sul muro esterno al locale, sopra le sue bifore, ne sintetizza la filosofia “Dove l’animo s’appaga, il palato si accende”: un invito a concedersi una pausa golosa, ritemprante per il corpo e per lo spirito.
Dall’Adriatico arrivano in tavola le Crudità (dondoli, fasolari e ostriche) e le Tartare di pesce (di Tonno, pomodoro datterino e capperi “Occhio di Pernice”, di Ricciola con timo e pepe rosso, di Gamberi con agrumi e pepe verde); dai monti della Carnia il Prosciutto dolce e il Lardo affumicato di Sauris, abbinati al melone, fichi freschi e mostarda, i formaggi delle malghe (Ricotta affumicata, Formadi Frant, Pecorino, Formaggio di capra…) abbinati a gelatine, confetture mostarde e mieli; dal Carso la trilogia di Salmoni della Val Rosandra e i Formaggi (Ricotta fresca, Caciotta fiorita, Tabor). E ancora, il Torchon di Foie-gras di Jolanda de Colò, la Tartare di Pezzata Rossa Friulana e, per concludere, i Sorbetti delle Gelaterie Artigiane Della Negra alle spezie, liquorosi ed esotici, e il Gelato di Casanova, ovvero crema antica con perle d’olio e sale nero di Cipro.
Una selezione di prelibatezze Made in Friuli che non ha eguali per ampiezza di proposte e livello qualitativo in regione, che cambia di stagione in stagione, a cui si affiancano in degustazione le grandi annate dei vini del Castello di Spessa.
Le prelibatezze del Bistrot si potranno gustare en plein air anche durante gli Aperitivi nel Parco, dal giovedì alla domenica, dalle 18.00 alle 20.00.
Apertura per pranzo e cena. Chiuso il mercoledì.
Info e prenotazioni: Tel. 338 8818711
Castello di Spessa Wine Resort
Via Spessa, 1 - Capriva del Friuli (GO)
Tel/Fax: + 39 0481.808124 – www.castellodispessa.it –
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Con le importazioni dall’estero aumentate del 13 per cento nel 2016, è invasione di miele straniero in Italia, tanto che i barattoli di prodotto cinese, ungherese e rumeno hanno superato quest'anno la produzione nazionale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat relativi ai primi 5 mesi dell’anno diffusa in occasione della presentazione dei risultati produttivi del settore che vedono un crollo del 70 per cento, soprattutto a causa dell’azzeramento del “raccolto” di miele d'acacia in Piemonte e Triveneto e di agrumi in Sicilia. Se nel 2015 gli arrivi di prodotto straniero hanno raggiunto il massimo di sempre - ricorda Coldiretti -, salendo a quota 23,5 milioni di chili, il 2016 vede così aggravarsi il fenomeno, con il 20 per cento del prodotto straniero che arriva peraltro dalla Cina, dove è consentito l’uso del polline Ogm, così come in Romania, paese che si colloca nella classifica dei principali esportatori in Italia, guidata da un’altra nazione dell’Est, l’Ungheria.
Aumenta dunque – denuncia la Coldiretti - il rischio di portare in tavola prodotti spacciati per Made in Italy, ma provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità e per questo occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica.
Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell'Unione Europea, l'etichetta - continua la Coldiretti - deve riportare l'indicazione "miscela di mieli originari della CE"; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta "miscela di mieli non originari della CE", mentre se si tratta di un mix va scritto "miscela di mieli originari e non originari della CE".
Il problema – rileva Coldiretti – è però che le stesse regole non valgono se il miele viene usato come ingrediente, come accade nei biscotti e negli altri dolci come, ad esempio, il torrone, dove la presenza di prodotto straniero non viene dichiarata in etichetta.
Un danno che va sanato poiché colpisce un settore, quello nazionale, che conta circa 50mila apicoltori, con 1,39 milioni di alveari e un giro d'affari stimato di 70 milioni di euro. Per non parlare del servizio di impollinazione so all'agricoltura, valutato da 3 a 3,5 miliardi di euro. La produzione media per alveare, nelle aziende apistiche professionali (sono circa 2000 quelle che gestiscono più di 150 alveari) è di circa 33.5 kg/alveare mentre la media nazionale generale si aggira intorno ai 17,5 kg/alveare. Per quanto riguarda le vendite – conclude Coldiretti -, i piccoli apicoltori si indirizzano innanzitutto verso il conferimento in cooperativa (23,6%), i privati consumatori (22,0%) e i grossisti (20,8%), mentre la restante parte viene indirizzata al piccolo dettaglio tradizionale e specializzato che assorbe il 12,7%.
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Settembre e ottobre sul Bodensee sono tradizionalmente i mesi del raccolto e della vendemmia, e un tour nella regione in questa stagione è anche sinonimo di assaggi e degustazioni. Rossa, dorata, dolce o croccante: la mela è il vero frutto protagonista della stagione. Ad Altnau, nel Thurgau, dal 10 al 24 settembre gastronomie, ristoranti e negozi si sbizzarriscono sul tema, offrendo ad ogni cliente un frutto. Il Deutsche Bodensee, sponda tedesca del lago, celebra le sue Settimane della Mela (Apfelwochen in tedesco) dal 24 settembre al 16 ottobre con un programma che comprende tour in bici o in carrozza tra i meleti, degustazioni di liquori alla frutta, assaggi di specialità regionali e – per i più volenterosi – la partecipazione alla raccolta della frutta, mentre più di 40 ristoranti locali propongono durante le Apfelwochen sfiziosi e vari menù tutti improntati alla mela, dall’antipasto al dolce, nella splendida cornice del lago. Per chi ama la cucina a chilometro zero, dal 12 al 16 settembre anche gli chef dell’Untersee – tra la sponda tedesca e quella svizzera del lago - si sbizzarriscono in piatti dedicati al coregone, re fra i pesci del, mentre il Lindauer Bodensee dà forma dal 15 al 29 ottobre a un vero viaggio nei sapori con assaggi, corsi di cucina e barbecue, gourmet-safari e intermezzi musicali alla scoperta delle specialità regionali – tra cui vini, piatti di pesce, zucche e formaggi – con le sue Settimane del Gusto. Anche per gli amanti del vino nel Bodensee – terra di ottimi Pinot Noir e banchi fruttati come il Müller-Thurgau – in autunno si susseguono degustazioni nelle cantine private, tour di tenute e vigneti e assaggi di specialità locali, accompagnate da ottime etichette. Tra le tante, le “domeniche autunnali” nel Blauburgunderland nei mesi di settembre e ottobre, per assaggiare i migliori vini locali accompagnati dai prodotti del raccolto in tante località del cantone, e il “St. Galler Genusstag” nel centro storico della bella San Gallo, dedicato ai migliori prodotti dell’omonimo cantone, sabato 17 settembre. Da visitare, a Meersburg, anche il nuovo VINEUM Bodensee, inaugurato a fine luglio: un museo-gioiello, dedicato alla storia del vino e alla sua importanza per la zona, che offre anche degustazioni, mostre temporanee e attività collaterali, e che custodisce una pressa del 1607 – una delle più grandi e antiche, tutt’ora funzionanti, dell’intera regione (www.vineum-bodensee.de).
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Sollevare i calici, brindare facendo tintinnare tra loro i cristalli, non esiste gesto più classico e tradizionale di questo per dire “festeggiamo!”. E non esiste niente di più adatto delle bollicine per esaltare al massimo questo rituale. Quel fluttuare frizzante, quella danza dentro al bicchiere fanno già allegria. Una volta l’anno, a fine estate, le bollicine festeggiano loro stesse grazie al Festival Franciacorta. Nella splendida cornice della regione a sud del lago d’Iseo, nella terra con vigneti a perdita d’occhio vocati alla produzione del vino che, senza falsa modestia ma con tanto orgoglio italiano, ha scalato senza paura la montagna sacra degli champagne francesi.
Tutto è pronto: 17 e 18 settembre le date del Festival Franciacorta, vivace kermesse durante la quale Berlucchi, l'azienda-pioniera del territorio, darà vita a due golose proposte capaci di accontentare i wine lover più esigenti.
La prima, sull'Onda Di The Floating Piers, continua idealmente il percorso dell'installazione artistica sul lago. Dalle 10 alle 19, visite guidate alle cantine storiche che videro nel 1961 la nascita del primo Franciacorta. Accompagnati da una guida esperta lungo un suggestivo percorso tra nicchie e gallerie, gli appassionati apprenderanno i segreti del Franciacorta, insieme ad aneddoti sulla storia della casa. Al termine della visita, tripudio di sapori del territorio con tre sfiziosi assaggi proposti e raccontati nel gran salone degustazione. La bruschettina di polenta con la sardina e il salame di Monte Isola ci riporteranno al clamore estivo di The Floating Piers; completerà la suggestione il formaggio nostrano Maniva della Valtrompia. In abbinamento, Berlucchi '61 Satèn e Rosé, due Franciacorta di grande piacevolezza gustativa. Elegante ode allo Chardonnay il primo, stuzzicante dedica al Pinot Nero il secondo; due anni di affinamento sui lieviti entrambi. Il costo della proposta è 20 euro a persona.
La seconda opzione emana esclusività sin dal nome: Eclettismo Nature. Pensata per piccoli gruppi, sarà disponibile nei due giorni del Festival Franciacorta in un unico orario, le 11,30. La visita alle cantine si concluderà nel salone del camino di Palazzo Lana Berlucchi, contesto di grande eleganza in cui l'enologo Arturo Ziliani proporrà l'assaggio del nuovo ed eclettico Berlucchi '61 Nature 2009. Il Franciacorta Millesimato sarà abbinato a tre preziosi finger preparati e raccontati da Stefano Cerveni del Due Colombe, unico ristorante con stella Michelin in Franciacorta. In un crescendo gustativo, si assaporeranno la Patata Viola, il Gambero Rosso e il Franciacorta seguita dalla Tinca al Forno 2016 e concludendo con Insalata di Pollo Bio, Sarde Essiccate di Monte Isola, Gelatina di Salsa Verde e Pop-Corn di Pollo. Il costo della proposta è di 35 euro a persona.
Ma non è tutto. Per assecondare la filosofia vegana, la Franciacorta darà spazio anche a un evento che vedrà come protagonisti cucina, cultura, natura ed erbe officinali vicine a questo stile di vita. E allora ecco il Franciacorta Vegan Day, l'evento green organizzato dall'azienda Quadra (Via S. Eusebio, 1, Cologne - Brescia) per sabato 17 e domenica 18 settembre. La due giorni del Franciacorta Vegan Day di Quadra prenderà il via sabato 17 settembre, con l'apertura della cantina al pubblico. I wine lovers avranno modo di scoprire una delle realtà più interessanti nel panorama enologico attuale e la sua attenzione al rispetto della natura. Protagonista del weekend, insieme agli altri vini della cantina, sarà Brut Green Vegan, il primo Franciacorta, e più in generale il primo metodo classico italiano, certificato secondo la filosofia e i criteri della qualità Vegana. La manifestazione perseguirà domenica 18 settembre attraverso momenti dedicati alle grandi annate dei Franciacorta firmati Quadra e una degustazione verticale parallela con sboccatura à la volée.
Insomma, qualunque sia il vostro stile di vita e di alimentazione, l’appuntamento è imperdibile per un brindisi alla grande terra di Franciacorta, un arrivederci all’estate che ci lascia e un grosso “in bocca al lupo” a tutti i produttori di bollicine che, insieme a Madre Natura, ci riserveranno nuove eccellenze per il prossimo anno.
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Dal 23 settembre al 9 ottobre 2016, l’identità delle valli di Comacchio (FE) vive nella manifattura dell’anguilla, celebrata nei suoi variegati gusti durante la 18esima edizione della Sagra dell’Anguilla, a cui il consorzio Visit Ferrara, che unisce circa 90 soci di tutta la Provincia ferrarese, rende omaggio con vantaggi ed offerte. Per 3 weekend la splendida città sull’acqua di Comacchio diventa scenario di piatti tipici, ricette antiche e pietanze innovative, tra fumanti stand e tanti eventi collaterali. Si può partecipare a dimostrazioni di cattura dell’anguilla, ad escursioni in barca tra gli scenari del Delta del Po,cacce al tesoro e poi vivere l’esperienza di guidare le batane, le imbarcazioni tipiche, ed immergersi tra spettacoli, musica jazz, teatro e letteratura. Da non perdere, il 1° ottobre, l’incontro gourmet con lo Chef Hiroshi Ogata, uno dei massimi esperti giapponesi della cucina dell’anguilla.
Tantissime le iniziative per scoprire il territorio, il percorso museale all’aperto tra gli antichi casoni delle valli e la Manifattura dei Marinati, che racconta la memoria della lavorazione dell’anguilla, oggi presidio Slow Food, ed un tempo cuore dell’economia e dell’artigianato della gente di Comacchio.
Per chi vuole provare altri sapori, il territorio di Comacchio e della Provincia di Ferrara offre in questa stagione i tortelli di zucca, chiamati Cappellacci per la loro forma a cappello, il tartufo bianchetto, diffuso soprattutto nei comuni di Sant’Agostino e Mesola, da assaporare nell’antica ricetta del Pasticcio di Maccheroni. Altra perla autunnale è la Pera Igp dell’Emilia Romagna e poi i Vini del Bosco Eliceo Doc (Fortana, ottimo con l’anguilla, Merlot per la carne, Sauvignon per i primi).
www.stradaviniesaporiferrara.it
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Salgono al numero record di 4965 le “bandiere del gusto” a tavola assegnate all’Italia nel 2016 sulla base delle specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio nazionale. E’ quanto è emerso all’Assemblea della Coldiretti con la presentazione dell’analisi sulle “Vacanze Made in Italy” durante l’estate 2016. Sono 79 i prodotti che - sottolinea la Coldiretti - si sono aggiunti rispetto allo scorso anno e che sono andati ad incrementare sul territorio nazionale il patrimonio di specialità che sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, secondo la sedicesima revisione del censimento dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni. “E’ questo il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale che l’Italia può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri”.
Sul podio delle bandiere del gusto assegnate a livello regionale salgono - precisa la Coldiretti - la Campania (486) che quest’anno, con l’inserimento di 29 nuovi prodotti, ha conquistato la leadership scavalcando la Toscana (460), mentre il Lazio (396) consolida il terzo posto. A seguire si posizionano l’Emilia-Romagna (387) e il Veneto (378), davanti al Piemonte con 336 specialità e alla Liguria che può contare su 294 prodotti. A ruota tutte le altre Regioni: la Calabria con 269 prodotti tipici censiti, la Puglia con 251, la Lombardia con 247, la Sicilia con 242, la Sardegna con 189, il Friuli-Venezia Giulia con 163, il Molise con 159, le Marche con 151, l’Abruzzo con 148, la Basilicata con 113, la provincia autonoma di Trento con 105, l’Alto Adige con 90, l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 32.
A prevalere tra le specialità regionali sono – riferisce la Coldiretti - i 1511 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1394 verdure fresche e lavorate, 786 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 493 formaggi, 231 piatti composti o prodotti della gastronomia, 145 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 160 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 157 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei.
Nell’elenco 2016 – segnala la Coldiretti - troviamo numerose new entry tra cui, in Abruzzo U Sprusciat di Pizzoferrato, una soppressata sotto strutto ottenuta con le parti più pregiate del maiale, in Basilicata il Gilò di Maratea, un ortaggio della famiglia delle melanzana arrivato dal Brasile con il ritorno di emigranti del posto, con il quale si preparano ottimi sott'olio o i Cannarricoli di Viggianello, semplici dolcini fritti tipici delle feste, in Campania la Malaca, una bevanda alcolica ottenuta partendo da uve locali a bacca bianca raccolte a maturità molto avanzata o il Caciocchiato, un formaggio ottenuto da vacche pascolanti allo stato brado dalla forma di un'anguria americana, caratterizzato all’interno da un'occhiatura media e piuttosto diffusa, in Emilia Romagna le Offelle di marmellata, focaccette di pasta dolce romagnole con un ripieno di composta di mele che prendono spunto da una ricetta dell'Artusi, in Friuli-Venezia Giulia il Fagiolo antico di San Quirino, le Fave di Sauris o la Pera Pêr Martin, verde con qualche screziatura rossa, ottima per la distillazione, nel Lazio la Ciambella all'olio, la pizza 'Bbotata' (avvolta) e la Pizza varata, tutte di Sant’Angelo Romano, in Puglia i Cardoncelli, prelibati funghi che crescono spontanei nell’Alta Murgia, in Sardegna la Panada Assaminesa, una pasta ripiena di carne di agnello, patate e pomodori secchi, in Toscana l’Aglione della Val di Chiana, un aglio gigante (può raggiungere gli 800 grammi) dal caratteristico aroma, privo di allina e dei suoi derivati, dal profumo piccante ma molto più delicato di quello dell’aglio tradizionale, e in Veneto la Pinza alla munara, prodotto rustico di panificazione a base di farina e olio d’oliva.
www.coldiretti.it
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Gli esemplari di pesce spada nel Mar Mediterraneo dagli anni '80 ad oggi sono diminuiti drasticamente: -70%. Dopo trent'anni di sovrapesca, resta solo il 30% di disponibilità di questa specie ittica da sempre rinomata. Questo è il risultato di uno studio Iccat, la Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi e specie affini. L'esortazione di Oceana ai Paesi membri dell'Ue che condividono le acque mediterranee è chiara: «prendere in mano le redini e definire un piano di azione efficace per ridurre la pesca eccessiva del pesce spada. Le misure in atto ad oggi si sono infatti rivelate deboli, inadeguate e miopi».
Il pesce spada, sottolinea l'associazione ambientalista, «è una delle risorse maggiormente sovrapescate in Mediterraneo e a causa della mancanza di un'adeguata gestione non si paventa la possibilità di un suo recupero verso la sostenibilità nel breve termine. E il 70% delle catture di pesce spada in Mediterraneo sono composte da individui giovanili che non hanno ancora raggiunto la taglia di riproduzione, rendendo estremamente difficile il recupero biologico di una specie fortemente sfruttata».
«È arrivato il momento - dice Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana in Europa - di mettere fine alla sovrapesca e riportare la popolazione di pesce spada in Mediterraneo a livelli sostenibili. Vogliamo assistere alla messa in atto di un piano di recupero senza ulteriori ritardi e che, insieme ad altre misure, definisca quote per il pesce spada. Sappiamo che questo tipo di piani di recupero robusti hanno funzionato per popolazioni simili quali il pesce spada dell'Atlantico o il tonno rosso».
Oceana fa quindi appello alla Commissione europea e agli Stati membri che condividono le acquee del Mediterraneo per promuovere un piano di recupero del pesce spada che sia robusto e trasparente, che consenta di recuperare lo stock a livelli sostenibili e che sia quindi adottato dalla commissione Iccat il prossimo novembre.
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Mulino Bianco e Pavesi hanno lanciato l'allarme e deciso di ritirare dal mercato alcuni prodotti a marchio che potrebbero contenere frammenti metallici. La segnalazione arriva da un fornitore che ne ha segnalato la presenza in una partita di sala utilizzata in fase di produzione. Il rischio di contaminazione è minimo, ma si comunque voluta adottare la massima precauzione. Per questo l'industria dolciaria ha attivato il numero verde 800615477 e un indirizzo email:
Si precisa che questo richiamo si riferisce solo ai prodotti Gran Pavesi Maxi Burger (lotto 065896) e della Mulino Bianco: Granbauletto grano tenero; Granbauletto rustico; Pagnotta grano duro; Pagnotta integrale; Pagnottelle classiche; Pan Bauletto ai cereali e soia; Pan Bauletto al grano duro; Pan Bauletto Bianco; Sfilatini; Torta Cacao; e Torta limone. «Invitiamo i consumatori in possesso di questi prodotti, nei lotti a rischio, a non consumarli», conclude l'industria alimentare.
Di seguito i dati di riconoscimento dei lotti a rischio fornito dall’azienda (si trovano sul retro delle confezioni, nell’area dedicata alla data di scadenza).
Gran Bauletto Grano Tenero e Farro: Lotto: 055896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016, Lotto: 055906 Lettera: D Scadenza: 01/09/2016.
Gran Bauletto Rustico: Lotto: 055906 Lettera: D Scadenza: 01/09/2016.
Pagnotta Grano Duro: Lotto: 055876 Lettera: D Scadenza: 04/09/2016.
Pagnotta Integrale: Lotto: 055876 Lettera: D Scadenza: 04/09/2016.
Pagnottelle Classiche: Lotto: 065886 Lettera: D Scadenza: 30/08/2016.
Pagnottelle Hot Dog: Lotto: 065896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016.
Pan Bauletto ai Cereali e Soia: Lotto: 095886 Lettera: D Scadenza: 30/08/2016, Lotto: 095896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016.
Pan Bauletto al Grano Duro: Lotto: 095886 Lettera: D Scadenza: 30/08/2016.
Pan Bauletto Bianco: Lotto: 095866 Lettera: D Scadenza: 28/08/2016, Lotto: 095876 Lettera: D Scadenza: 29/08/2016, Lotto: 095886. Lettera: D Scadenza: 30/08/2016, Lotto: 095896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016, Lotto: 095906 Lettera: D Scadenza: 01/09/2016.
Sfilatini: Lotto: 065896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016.
Torta Cacao: Lotto: 075896 Scadenza: 09/09/2016.
Torta Limone: Lotto: 075886 Scadenza: 20/09/2016, Lotto: 075896 Scadenza: 21/09/2016.
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Città creativa per la gastronomia Unesco, Parma il 25 luglio in Piazza Garibaldi ospita la seconda edizione della Notte dei Maestri del Lievito Madre.
Sarà una degustazione libera presentata dal gastronauta Davide Paolini con la partecipazione e l'assaggio dei migliori prodotti artigianali di Maestri di lievitazione e pasticceria del calibro di Achille Zoia, Gino Fabbri, Salvatore De Riso, Alfonso Pepe e Paolo Sacchetti che sono stati chiamati dal Maestro Claudio Gatti della Pasticceria artigianale Tabiano, a Tabiano Terme di Salsomaggiore (Pr), come colleghi autorevoli per questo evento nel territorio parmense che, non a caso, viene soprannominata la Food Valley italiana.
Prescelti per il secondo anno come tappa del tour del panettone d’estate by Gastronauta lanciato nel 2005, che promuove il consumo del panettone a Ferragosto. Dopo anni di dure battaglie di Davide Paolini sul Sole 24 Ore, alla radio e sul sito www.gastronauta.it, su tutto il territorio italiano sono state organizzate feste volte a celebrare il panettone nella stagione estiva.
Il fil rouge è infatti la sempre più frequente destagionalizzazione del panettone, consumato anche durante i mesi estivi attraverso degustazioni, manifestazioni di piazza ma non solo, l'uso si sta sempre più diffondendo anche nelle famiglie, tanto che va di moda “portarlo sotto l'ombrellone”.
Ma non sono solo gli italiani ad amare il panettone in tutte le sue forme e stagioni: più della metà delle citazioni online nel mondo vengono infatti non dall’Italia ma dall’estero (52,8%). Si parla di panettone fino 500 volte al giorno (Dati Sole 24 Ore).
Parma è stata nominata, unica in Italia, città creativa per la gastronomia Unesco nel dicembre dello scorso anno. Parma è una città con un centro ricco di capolavori artistici, piccoli e grandi tesori di diverse epoche e grandi aree verdi, si respira un'atmosfera raffinata da piccola capitale. Certo non si può parlare solo della cittadina di Parma, dei suoi monumenti (le cappelle del Correggio, la camera di San Paolo e il battistero nella splendida cornice della piazza del Duomo) e della sua tradizione musicale, senza aver ben presenti i paesaggi che le fanno da corona: le colline tra il Po e il crinale appenninico, con tanti piccoli centri ricchi di storia, castelli, pievi medioevali e teatri.
La “bassa” con i comuni di Mezzani, Sorbolo, Trecasali e Polesine ha ispirato il riottoso carattere di Bernardo Bertolucci e Giovannino Guareschi. Terra ricca di capolavori architettonici come il Castello dei Rossi a S. Secondo, la Reggia di Colorno ora sede di Alma- Scuola internazionale di Cucina Italiana, il castello di Fontanellato, la rocca di Meli Lupi a Soragna e l'abbazia cistercense a Fontevivo. Qui regna la cultura della carne e la lavorazione del suino è considerata un'altra forma d'arte.
L'Appennino parmense raccoglie le valli del Ceno, del Taro e del Parma - i tre principali corsi d'acqua della provincia - costellate da borghi antichi e da meraviglie paesaggistiche che suggeriscono itinerari in mountain bike, passeggiate a cavallo ed escursioni a piedi attraverso i boschi, su sentieri ombrosi e cime a volte impegnative.
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Alle passioni della vita non si può rinunciare...
se si tratta di bionde, rosse e brune è del tutto impossibile! Parliamo in questo caso di birre, le immancabili amiche che mettono in mostra il loro fascino nei grandi bicchieri sul bancone del pub mentre si chiacchiera con gli amici o davanti a un maxi schermo. “Fatti di birra. Come innamorarsi di una bionda, una rossa e una bruna” è il manuale adatto per chi vuole vivere il mondo brassicolo con scioltezza e simpatia, attingendo comunque utili informazioni.
Come districarsi tra le birre che il mercato ci mette a disposizione?
Quali le birre storiche? Quali gli ingredienti? In quale bicchiere si servono?
Tante le domande che il consumatore si pone ogni volta che, con curiosità, beve una birra. Nessun problema poiché ben tre membri di The Good Beer Society - gli autori del libro - hanno messo a disposizione le loro competenze: a Michela Cimatoribus il compito di dare informazioni sulla parte tecnica; a Marco Giannasso il merito di aver incorniciato l’argomento con storie introduttive che vedono quattro
amici alle prese con le birre in periodi e situazioni diverse; ad Andrea Legittimo la scelta delle birre da degustare e da provare.
Il libro è diviso in 10 capitoli, ognuno con un tema specifico, dai gusti della birra agli stili, dal preferenza del vino alla versatilità della birra, dalla “significato” della doppio malto al servizio alla spina, dal consueto abbinamento con la pizza all’accostamento con altri piatti. Un capitolo a parte è dedicato all’uso della birra in cucina, con alcune ricette proposte dallo chef Salvatore Garofalo, dai primi piatti fino al dessert. In chiusura anche una parte riservata ai termini più tecnici e diffusi del mondo birrario.

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Il Regno Unito è diventato nel 2016 il primo mercato mondiale di sbocco delle spumante italiano con le bottiglie esportate che hanno fatto registrare un aumento record del 38% nel primo trimestre consentendo il sorpasso sugli Stati Uniti. E' quanto emerge da una analisi sugli effetti della Brexit che a causa della svalutazione della sterlina, potrebbe sconvolgere le tavole inglesi che amano particolarmente il prosecco Made in Italy. Nel primo trimestre del 2016 in Regno Unito sono state spedite il 30% delle bottiglie di spumante esportate. In pratica quasi 1 su 3. Il Regno Unito è il quarto sbocco estero dei prodotti agroalimentari nazionali Made in Italy con un valore annuale di ben 3,2 miliardi delle importazioni dall'Italia ed una tendenza progressiva all'aumento.
Al contrario dal Regno Unito arrivano in Italia prodotti agroalimentari per appena 701,9 milioni di euro. Lattiero caseari, ortofrutta e vino e spumanti - spiega la Coldiretti - sono i prodotti alimentari Made in Italy maggiormente richiesti. La bilancia commerciale agroalimentare è dunque fortemente sbilanciata a favore dell'Italia con le esportazioni che superano di 4,6 volte le importazioni.
www.lapresse.it

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Negli anni '90 erano i ristoranti. All'alba del 2000 ecco il boom dell'aperitivo, con piatti ''crescenti'' man mano che si scendeva da Milano in giù fino a diventare un vero e proprio aperi-cena. Me nel secondo decennio del nuovo millennio il nuovo trend è casalingo-chic: cibo da gourmant, ma nel salotto di casa mia. Meglio se ordinato velocemente, direttamente dallo smartphone. (di Daniela Giammusso)
E' l'esplosione del food delivery. Non più solo pizza o hamburger, come un tempo, ma cibo di qualità e di ogni regione del mondo. E non più (solo) soluzione d'emergenza quando il frigo è una landa desolata e lo stomaco cerca cibo ''vero'', ma anche un'occasione per concedersi uno strappo goloso o sperimentare piatti nuovi, in famiglia o un sabato sera tra amici.
Un giro d'affari che nel nostro paese si stima tocchi i 400 milioni di euro e che riguarda già più della metà degli italiani, seppur con peculiarità tutte nostrane. Negli ultimi 6 mesi, infatti, racconta il primo Osservatorio Nazionale sul mercato del takeaway in Italia realizzato da Just Eat in collaborazione con GfK Eurisko, il 51% degli italiani ha acquistato cibo da asporto, andando di persona a ordinarlo. Il 39% lo ha fatto via telefono.
La nuova frontiera da conquistare nei prossimi mesi è il digital takeaway, ovvero la possibilità di ordinare direttamente on line da cellulare o pc. Modalità per ora frequentata solo dal 2% del campione negli ultimi 6 mesi, ma con un bacino smisurato di oltre 7 milioni di persone (il 19% degli italiani) che dimostrano una ''intention to buy'' nel mercato dell'online food delivery.
Cifre da capogiro, per una tipologia di clienti che oltretutto tende a ricorrere di più al servizio (circa 4/5 volte al mese contro 1/2 dell'ordinazione di persona o al telefono), spendendo circa 97 euro al mese contro i 32-37 euro degli altri.
Chi sceglie il delivery poi, racconta l'Osservatorio, lo fa a casa, ma anche in ufficio (3 volte al mese). Qui ci si orienta prevalentemente verso pizza, sushi, panini, piadine, giapponese e hamburger. In famiglia o tra amici si tende invece a spendere di più con cucine come il messicano, il pesce e le tipicità regionali. Anche in questo caso, poi, gli italiani si rivelano veri food lover, prediligendo prodotti a chilometro zero, attenti ai valori nutrizionali e di condivisione del cibo.
A ognuno il suo menù, dunque, seppur ancora molto a macchia di leopardo, con Milano sempre apripista per grandi e piccole imprese e a seguire Bologna e Roma.
In Italia leader oggi sono Just Eat, colosso da 14 milioni di clienti in 15 Paesi, che proprio a Milano ha appena inaugurato una nuova sede e serve 10 città fino a Palermo. E poi Deliveroo -(una selezione dei migliori ristoranti della zona) , Foodora (a domicilio di piatti di alta qualità per ora solo a Milano e Torino), tutti raggiungibili anche con App e con la possibilità di scegliere tra i menù dei ristoranti preferiti o più vicini all'indirizzo di destinazione. Cibo, ma anche qualunque altra cosa possa servirvi, in farmacia come dal tabaccaio, invece con la spagnola Glovo appena sbarcata in Italia, che promette consegne entro un'ora a costo fisso. Oltre che clienti, si può diventare anche corrieri con un paio di click, proprio come per Uber, il servizio di taxi ''alternativi'' che nel frattempo ha lanciato, non a caso, anche Uber Eats. In Europa, per ora, solo a Parigi e Londra.
Ma in Italia, terra di santi, navigatori e appassionati di Masterchef, c'è anche Fanceat, startup che permette di ordinare online non una cena finita, ma un box gourmet, preparato nella cucina di un grande ristorante, con tutto il necessario per un menù stellato da preparare anche insieme agli amici. Stessa formula per Quomi, che supporta la Fondazione Slow Food e offre ricette che vanno dal Branzino al cumino alla più tradizionale melanzana ripiena.
Un menù diverso al giorno invece per Foorban, ''il ristorante che non c'è'', che punta tutto sugli ingredienti, con piatti che cambiano per disponibilità e stagionalità, viaggiando a bordo di Ape, vespe e bici. Si spazia dall'insalata di quinoa alla tagliata di tonno con pomodori camone e zucchine saltate alla mentuccia, dalle caserecce con totani alla fettina di scottona all'olio di sesamo. Non solo cena ma anche gelato d'autore per Foodracers che rispetto agli altri ha scelto di puntare sulla provincia, dall'Emilia in su. E che oltre ai piatti dei ristoranti più rinomati in città, vanta un partner come Grom. Ancora tutto da conquistare invece il sud, con You Eat tra le pochissime a spingersi fino a Bari.
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Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che si è svolto presso la sede dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi un incontro tra i vertici nazionali e internazionali di Alibaba Group, rappresentati dal responsabile per la proprietà intellettuale Matthew Bassiur e dal country manager Rodrigo Cipriani Foresio, e il Capo dipartimento dell'ICQRF Stefano Vaccari sull'attuale stato di cooperazione tra Alibaba e il Mipaaf per la protezione dell'agroalimentare italiano e sulle prospettive di sviluppo, tra cui la possibilità di incrementare la protezione ad altre piattaforme di commercio elettronico del gruppo, comprese quelle B2C che solo in Cina contano 423 milioni di clienti registrati.
L'obiettivo è tutelare i consumatori negli acquisti online e i marchi, con particolare attenzione ai prodotti agroalimentari italiani di qualità certificata.
"La sfida digitale è la sfida del futuro, anche per il Made in Italy agroalimentare che dobbiamo tutelare con tutti i mezzi a disposizione. - afferma il Ministro Maurizio Martina - Il Governo italiano c'è. Siamo l'unica istituzione al mondo ad avere da oltre un anno un accordo proprio con Alibaba per proteggere i nostri prodotti, rimuovendo quelli falsi dagli scaffali virtuali come succede per i grandi brand. Crescere sui mercati esteri vuol dire infatti non solo cogliere le opportunità offerte da queste piattaforme internazionali di commercio, ma anche dare garanzie ai cittadini-consumatori e alle nostre imprese. Proseguiamo dunque il lavoro intrapreso e puntiamo a chiudere nuove intese in vista di settembre quando, come annunciato dal fondatore Jack Ma a Vinitaly 2016, è in programma la prima giornata mondiale del vino di Alibaba."
www.politicheagricole.it
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Ci sono luoghi in cui il buio non fa paura, perché è là che le stelle brillano più luminose, ed è un buio prezioso quello che avvolge l’Hotel Castello di Petroia, in provincia di Perugia, antico maniero abbarbicato su una collina tra Gubbio e Perugia, perché il suo cielo è lo stesso che rimirava Federico da Montefeltro 600 anni fa: quello di un borgo medievale senza le migliaia di lampadine elettriche che con la loro luce artificiale hanno fatto sparire gli astri.
Un cielo pulito, che ha ottenuto la certificazione “Gold” da Astronomitaly, la prima rete di turismo astronomico formata da un gruppo di esperti che puntano il telescopio verso la volta celeste e cercano punti di avvistamento lontani dall’inquinamento luminoso delle città.
Per chi a luglio 2016 abbia voglia di godersi il firmamento e scoprire i segreti degli astri, a Petroia ci sono ben sette sere dedicate, ogni venerdì, per stare con il naso all’insù: sono le “Grigliate Astronomiche”, iniziativa organizzata dal Castello di Petroia con Astronomitaly: al centro della piazzetta “di bianco sassolino”, su un grande braciere si cuoceranno le carni, rigorosamente di chianina cresciuta in queste valli, e a controllarne la riuscita sarà mastro Massimo. Siccome non è una vera grigliata all’aperto senza bruschette, non mancheranno le croccanti fette condite ovviamente alla deliziosa maniera umbra.
Dopo la cena, tutti a guardare la cupola celeste: sarà il team di astronomi a raccontarne le luci. Ma il cielo è immenso, quindi ogni serata sarà dedicata ad osservarne un pezzetto.
Si inizia venerdì 1° luglio con il pianeta più noto, “Saturno, il signore degli anelli”; poi l’8 luglio con l’appuntamento “Sotto un cielo trapunto di stelle”; il 15 luglio una serata per i più romantici perché “La luna si specchia in piscina”.
Il 22 luglio si guarderà “Il triangolo nel cielo estivo”; il 29 luglio si partirà per un viaggio con i piedi a terra verso la Via Lattea, per ritrovarsi, ovviamente, il 10 agosto con le favolose stelle cadenti di San Lorenzo, per esprimere desideri a milioni.
Il costo della grigliata e l'osservazione astronomica ha un prezzo di 45 euro a persona a serata.
Nei fine settimana di luglio, si può approfittare della proposta “Weekend Celestiali al Castello di Petroia” con 2 notti in una delle preziose camere del maniero inclusa la prima colazione al piano nobile e la Grigliata Astronomica a partire da 177 euro a persona (354 a coppia).
Info:
Castello di Petroia
Loc. Petroia - Gubbio (PG)
Tel. 075 920287
www.petroia.it/
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Al Castello di Spessa di Capriva del Friuli, il 12 luglio, appuntamento glam con il sofisticato Dinner Show del cartellone estivo dei Concerti del Gusto 2016 di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, che mettono in scena quanto di più raffinato propone in tavola il Friuli Venezia Giulia.
La cena spettacolo sarà allestita in un contesto carico di suggestione, il parco storico che circonda il maniero, ora elegante Resort.
Legato a nobili casate e illustri ospiti come Giacomo Casanova, il Castello di Spessa – le cui origini risalgono al 1200 - si trova nel cuore del Collio Goriziano ed è completamente circondato dalle vigne della tenuta, fra cui si snodano le 18 buche del Golf Country Club Castello di Spessa. Nel suo sottosuolo è scavata la più antica e scenografica cantina del Collio, dove invecchiano i pregiati vini della tenuta, che Casanova definì “di qualità eccellente”.
Fra alberi secolari, gloriette, antiche statue en plein air, si snoderà il percorso del gusto in 20 tappe firmato dagli chef dei 20 ristoranti del gruppo.
A proporre l’abbinamento cibo-vino perfetto, altrettanti vignaioli delle più prestigiose aziende vinicole friulane.
L’ouverture del dinner show - così come la chiusura con i dolci, i gelati, il caffè e i distillati - sarà affidata ai 14 artigiani del gusto, ovvero piccoli e grandi produttori agroalimentari di livello assoluto, uniti a ristoratori e vignaioli attorno ad uno stesso progetto: la valorizzazione del cibo, dei prodotti e del territorio del Friuli Venezia Giulia.
I dettagli del menu sono consultabili sul sito:
www.friuliviadeisapori.it
Da 16 anni portabandiera delle eccellenze enogastronomiche di questa regione del Nord Est, straordinario melting pot di genti, culture, cibi, il Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, è un affiatatissimo gruppo composto da 56 aziende top-quality: 20 ristoratori che - dal mare Adriatico alle Alpi - sono portabandiera delle molteplici anime della cucina regionale, pensata e rielaborata da ciascuno secondo il proprio personalissimo percorso di ricerca; 22 tra vignaioli e distillatori e 14 artigiani del gusto, oltre a Cividin viaggi, specialista di tour gastronomici e LIS, leader nelle tovaglie di qualità.
Insieme rappresentano quanto di meglio offre questa terra in fatto di cibi e vini.
Il gruppo è pioniere del format, oggi in gran voga, che vede i grandi chef cucinare in contemporanea davanti al pubblico, per raccontare la propria terra attraverso cibi e vini.
La Cena Spettacolo inizia alle 20: l’entrata sarà consentita fino alle 21 ed è gradito l’abito elegante. Costo della cena, 55 euro.
Info:
Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori
Tel 0432 538752
www.friuliviadeisapori.it
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TownHouse Hotels sceglie lo Chef stellato Felice Lo Basso per aprire il Ristorante Felix Lo Basso, al quinto piano in Piazza Duomo 21 a Milano (ingresso anche da via Silvio Pellico 2). Felice Lo Basso, oggi sicuramente uno tra i nomi più apprezzati tra le Eccellenze della Buona Cucina, accoglierà i suoi primi ospiti da martedì 14 giugno. Il Ristorante è aperto tutti i giorni, dalle 12 alle 15 e dalle 19,30 alle 23,30, tranne il lunedì e la domenica sera.
“Siamo orgogliosi di portare questa Stella Michelin in Galleria grazie a Felice Lo Basso, Chef di grande talento e raffinatezza, sempre alla ricerca di nuove soluzioni creative - commenta Alessandro Rosso, proprietario di TownHouse Hotels- con questa scelta vogliamo portare le Eccellenze Culinarie nel monumento più famoso di Milano, la Galleria Vittorio Emanuele II”. Il Ristorante dà inizio ad un grande progetto di TownHouse Hotels: portare anche 7 Stelle della cucina d’autore in Galleria ed in Piazza Duomo a Milano.
Chef Felice Lo Basso, insignito nel 2011 della prestigiosa stella Michelin, è un talento dei fornelli che con i suoi piatti mette d'accordo critica e pubblico. Dotato di un raffinato stile per la cucina, fa della qualità e del rispetto delle materie prime il suo punto di partenza.
All’ultimo piano della Galleria Vittorio Emanuele, affacciato sul simbolo per eccellenza della città di Milano, il Duomo, che dalla terrazza si mostra svettando con la sua sorprendente maestosità, è situato il Felix Lo Basso Restaurant. Incantati da una delle fotografie più magiche del capoluogo lombardo e avvolti in un’atmosfera creata per accogliere e stupire con finiture curate in ogni dettaglio al fine di esaltare un’esperienza che coinvolga tutti i sensi.
Grazie alla collaborazione con Alessandro Rosso lo Chef ha scelto questo luogo come casa per la sua cucina che ospita 60 posti a sedere (35 interni, 25 in terrazza).
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Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che lo schema di decreto che introduce l'indicazione obbligatoria dell'origine per i prodotti lattiero caseari in Italia è stato inviato per la prima verifica a Bruxelles, avviando così l'iter autorizzativo previsto a livello europeo.
Questo sistema consentirà di indicare con chiarezza al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini.
"Siamo davanti a un passo storico - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - che può aiutare tutto il sistema lattiero caseario italiano. Parliamo di un settore che nel suo complesso vale più di 20 miliardi di euro e che vogliamo dotare di ancora più strumenti per competere. Ci sono analisi che dimostrano la propensione dei consumatori anche a pagare di più per un prodotto che sia d'origine italiana tracciata. Con questo decreto sarà possibile sfruttare questi spazi, perché finalmente i consumatori potranno essere pienamente informati. L'indicazione chiara ed evidente dell'origine della materia prima è un elemento cruciale per valorizzare il lavoro di più di 34mila allevatori che rappresentano il cuore pulsante di questo settore. Il nostro impegno per salvaguardare il loro reddito è quotidiano e spingiamo perché ci sia un ulteriore rafforzamento dei rapporti di filiera nel nostro Paese. Lavoriamo ancora a Bruxelles perché questa sperimentazione apra la strada ad un passo europeo ancora più forte".
www.politicheagricole.it
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Il Consorzio per la tutela dell’arancia rossa di Sicilia Igp entra in AICIG, l’Associazione italiana consorzi Indicazioni geografiche. L’annuncio a Villa Ramacca a Bagheria nel corso del Congresso nazionale dei Consorzi di tutela Dop (Denominazione di origine controllata) e Igp (Indicazione geografica protetta). Con questa new entry i Consorzi siciliani diventano 7 su 60 italiani e rappresentano quindi più del 10% del totale.
Un dato che testimonia l’eccellenza nel campo dell’agroalimentare siciliano e che può fare da traino anche per il turismo dell’isola. I consorzi infatti valorizzano il meglio dei prodotti tipici e dunque possono assolvere anche a una funzione nel settore turistico, in particolare nella ristorazione e nell’hotellerie offrendo ai clienti prodotti genuini, locali e certificati, anche considerando che l'enogastronomia è uno dei fattori trainanti dei flussi turistici nell'isola.
Non è un caso, dunque, che l’AICIG abbia voluto celebrare in Sicilia i dieci anni di attività con l’evento a Bagheria. La Sicilia infatti è tra le cinque regioni più importanti d’Italia per i prodotti certificati a Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta. Sono 17 Dop e 12 Igp che garantiscono un primato nazionale alla regione - prima tra le Ig food italiane per numero di oli d'oliva registrati dalla Comunità Europea (6) e seconda per prodotti ortofrutticoli (16) - e indicano una prospettiva di ulteriore crescita in termini economici e occupazionali. Secondo i dati del 2014, sono 2.720 gli operatori e 83 gli allevamenti dell’Isola che rientrano nei circuiti Dop e Igp, con 17.875 ettari di superficie destinata alle produzioni Ig food.
“L"AICIG è una sfida che ha avuto inizio dieci anni fa – sottolinea il presidente di AICIG Giuseppe Liberatore - e da allora si è sviluppata ed evoluta fino a diventare il punto di riferimento per tutti i prodotti Dop e Igp dell'agroalimentare”.
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Cinque giorni dedicati a lui, Federico da Montefeltro, l’icona pop ritratta di profilo da Piero della Francesca che l’ha fatto diventare il naso adunco più noto degli Uffizi. Duca di Urbino e Gubbio, nacque il 7 giugno del 1422 al Castello di Petroia (PG), un maniero autentico che oggi ospita un turrito e lussuoso relais. Sua madre, Elisabetta Accomandugi, era la dama di compagnia della duchessa di Urbino, e per essere rimasta incinta del duca Guido Antonio da Montefeltro fuggì a Petroia, dove lontano da occhi indiscreti diede alla luce il celebre Federico. Ed è qui, nel borgo medievale e tra i viottoli di pietra su cui camminava il Duca che in quarant’anni trasformò Urbino in una capitale del Rinascimento, che si festeggerà la sua indimenticata figura. Gli ospiti che raggiungeranno il Castello, immerso in una vasta tenuta attorniata da boschi e pascoli sul paesaggio umbro, vivranno, come in un viaggio nel passato, atmosfere, tradizioni, mestieri antichi sapori e storie medievali. Si chiama la Settimana Federiciana ed è un appassionante e scenografico tuffo nel passato, da martedì 7 a sabato 11 giugno 2016.
Ogni giorno, a partire dalle 18.30, sono previsti due eventi. Di pomeriggio si darà spazio alla ricostruzione dei mestieri medievali dimenticati, allestendo botteghe di cartai, miniatori e coniatori, a tornei e lezioni di scherma, spettacoli di sbandieratori, arcieri e originali rievocazioni di momenti storici vissuti nella fortezza; di sera i commensali potranno accomodarsi alla tavola del ristorante, Sala Accomandugi, per assaporare piatti antichi rivisitati dallo Chef Stellato del Castello Walter Passeri, partecipare a banchetti a tema con personaggi medievali, tra canti, balli, giullari, attori e botanici, conoscere aneddoti sulla cucina del tempo. Con il calare del sole, le imponenti mura di pietra del maniero brilleranno alla luce di calde torce e candele, mentre tutto il personale indosserà abiti storici. In dettaglio, ecco il programma delle serate.
http://www.petroia.it/notizie/settimana-federiciana
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Tradizioni della pesca in festa, negli ultimi due week end di maggio, a Porto Garibaldi, in provincia di Ferrara: dal 20 al 22 ed il 28/29 maggio, nella storica e vivacissima marineria a pochi chilometri da Comacchio, nel Delta del Po, va in onda la 6° edizione della Sagra della Canocchia e della Seppia.
Una gustosissima passerella di profumi e sapori di mare, dove però non solo il palato sarà protagonista: accanto all’immancabile stand gastronomico – allestito sul PortoCanale, proprio di fronte al Mercato Ittico che aprirà i battenti ogni sabato e domenica dopo l’Anteprima di venerdì 20 maggio al Circolo Anmi, l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia – il programma della manifestazione prevede infatti anche numerosi altri appuntamenti dedicati alla valorizzazione delle attività legate al mondo del mare e della pesca.
Ogni sabato e domenica pomeriggio di Sagra si potrà – accompagnati direttamente dai pescatori – salire a bordo dei pescherecci e conoscere le diverse tipologie di barche, attrezzature e modalità di pesca (dallo strascico alla ‘volante’, fino a quella ‘da posta’) praticate nella marineria di Porto Garibaldi.
Ma sarà possibile anche entrare in un retificio, per vedere all’opera un esperto ramagliatore che illustrerà tecniche e segreti della costruzione e riparazione delle reti da pesca.
E ancora, ogni sabato alle 17,30, si svolgerà una passeggiata guidata e gratuita dedicata al ‘racconto’ di storia, luoghi, personaggi e miti dell’antica Magnavacca – la denominazione del paese fino 1919 quando venne ribattezzato in onore dell’Eroe dei due mondi dopo il suo approdo non lontano da qui, il 3 agosto 1849, durante l’epica fuga da Roma – e dei tanti “luoghi della pesca” che ne caratterizzano il PortoCanale.
Largo spazio poi anche alle suggestioni ambientali del Delta del Po, con le escursioni in motonave che, sempre ogni sabato e domenica dei week end di Sagra, dalla banchina del Porto Canale raggiungeranno al mattino il Faro di Gorino, alla foce del Grande Fiume e, nel pomeriggio, le Valli di Comacchio.
Qui, potranno approdare anche gli amanti delle biciclettate slow, partecipando alla ‘Pedalata della Canocchia’ in programma le domeniche del 22 e del 29 maggio.
Ma curiosità ed intrattenimenti non mancheranno pure per i fans delle bancarelle – con oltre un chilometro di percorso espositivo fra prodotti tipici locali e di altre regioni italiane, mercatino del riuso, dell’arte e dell’ingegno – così come per gli appassionati di arte e jazz. Nel Parco di Villa Bellini potranno infatti visitare l’expo-atelier ‘en plein air’ con pittori che esporranno e dipingeranno sotto gli occhi del pubblico ai quali, ogni sabato pomeriggio, si accompagnerà aperitivo musicale con formazioni jazzistiche e degustazione di ‘vini delle sabbie’ e prodotti della nostra marineria.
Assolutamente da non perdere, infine, gli eventi di sabato 21 maggio, con il grandioso spettacolo piromusicale che alle 23,30 illuminerà la Darsena del Porto Canale e, nel pomeriggio di domenica 22 maggio nell’ambito della festa dell’accoglienza per gli ospiti di lingua tedesca denominata “Meine Romagna”, la degustazione di pescato dell’Adriatico cucinato con il maxipadellone della Festa dell’Ospitalità, (in programma a Porto Garibaldi la vigilia di Ferragosto), per l’occasione allestito con la collaborazione degli organizzatori di un altro grande evento enogastronomico che si svolge nel territorio comacchiese: la Sagra dell’Anguilla, la cui XVIII edizione è in programma nella città dei Trepponti dal 23 settembre al 9 ottobre.
Per chi arriva in camper, oltre ai tanti e attrezzatissimi campeggi dei Lidi comacchiesi, è possibile fruire della centralissima area di parcheggio dedicata in piazza don G. Verità (subito dietro il Mercato Ittico, coordinate GPS N 44° 678 E 12° 239), preaccreditandosi attraverso il sito ufficiale della manifestazione – fino ad esaurimento posti disponibili – al costo di 20 euro ad equipaggio, compresa una bottiglia di “vino delle sabbie” con l’etichetta della Sagra.
Il programma completo, dettagliato e costantemente aggiornato della Sagra è consultabile sul sito:
www.sagradellacanocchia.it
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